Immaginiamo di creare una pozione magica, prodigiosa per la salute: quali proprietà avrebbe? Sarebbe antiossidante, proteggerebbe da malattie cardiovascolari e dai tumori, contrasterebbe il colesterolo, l’obesità e lo stress, aumenterebbe le energie, depurerebbe l’organismo, faciliterebbe la digestione e perché no, abbasserebbe la febbre.
Bene, questa pozione esiste per davvero e per prepararla basta spremere un’arancia, l’agrume più consumato e diffuso al mondo e fonte di energia, vitalità e salute. Le sue proprietà benefiche erano conosciute già da Garibaldi, che viene spesso rappresentato mentre offre arance ai soldati malati o mentre le gusta egli stesso.
Nelle tradizioni popolari e nell’iconografia religiosa, nei miti e nelle rappresentazioni artistiche l’arancia ha diversi significati, anche nettamente contrastanti. Scopriamo quali sono.
Un frutto candido...
I fiori e i frutti dell’arancio compaiono in uno dei quadri più celebri al mondo, la Primavera di Botticelli, commissionato in un primo momento da Giuliano de’Medici e poi dal cugino Lorenzo di Pierfrancesco per celebrare le sue nozze con Seramide Appiani.
Secondo gli antichi greci, la madre Terra Gea donò a Era e a Zeus per il loro matrimonio un giardino rigoglioso con un albero che produceva frutti dorati destinati agli dei. Eracle riuscì a impossessarsi di tre frutti per donarli all’umanità e così anche noi comuni mortali possiamo godere delle arance.
Traslata nell’iconografia cristiana, l’arancia (e la zagara) è immagine della Vergine Maria. La troviamo per esempio nei dipinti Madonna col Bambino di Cosmè Tura, Madonna dell’arancio tra i santi Ludovico da Tolosa e Girolamo di Cima da Conegliano, Commiato di Cristo alla Madre di Lorenzo Lotto.
...vivace e sexy
Un pittore che fu ossessionato dalle arance è Henri Matisse. Questi frutti abbondano nella sua produzione pittorica e, con il loro arancione acceso, rappresentano in pieno l’essenza del movimento fauvista: la gioia di vivere espressa dalla vivezza del colore.
Un celebre quadro è Natura morta con mele e arance di Paul Cézanne, che si impone allo sguardo per il forte contrasto fra l’arancione vivido dei frutti e il candore della tovaglia e delle stoviglie.
Il colore caldo e la forma rotondeggiante rendono l’arancia un oggetto sensuale, immagine dell’amore e della femminilità. In Naranjas y limones di Julio Romero de Torres, le arance replicano i seni nudi della donna accrescendo la carica seduttiva dell’opera.
Photos by Wikipedia
Venendo a tempi più recenti e trasferendoci all’ambito della pubblicità, ritroviamo l’accostamento arancia-donna irresistibile negli spot dell’Arancia Rosaria
https://www.youtube.com/watch?v=i8Hd9lNWr-8
https://www.youtube.com/watch?v=RE5708xsv0A
e nello spot Sanpellegrino del 2016 dove, sulle note di “L’amore verrà” di Nina Zilli, una ragazza sorridente e solare cattura con una bottiglietta la bellezza inebriante del paesaggio italiano che costituisce l’essenza della celebre aranciata.
https://www.youtube.com/watch?v=kJnZLMPQRao
Il frutto arancione è l’ingrediente centrale del drink Campari Orange Passion, presentato in un suggestivo spot del 2010.
https://www.youtube.com/watch?v=NGPnwrji00k
In un’atmosfera fiabesca da “Bella addormentata nel bosco”, i due protagonisti trafugano la bevanda per portarla da un luogo dove il tempo si è fermato e le persone sono diventate statue, a una festa allegra e animata. Anche qui, come per Matisse, arancia è gioia di vivere.
Alicante di Jacques Prévert
Un’arancia sul tavolo
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto, tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.
Testo di Valeria Galbiati