Il verde nel nostro immaginario è sempre stato orizzontale, anche se alcuni architetti lo hanno portato sui muri di edifici in tutto il mondo. Queste innovazioni architettoniche in verticale stuzzicano la fantasia, suggeriscono l’idea di un’epoca in continua evoluzione ma che mostra sensibilità verso l’ambiente.
La modernità e la tecnologia rendono sempre più “artificiali” le nostre vite e forse mai come oggi esiste una sorta di nostalgia collettiva e di fascinazione verso uno stato arcaico più sano e vicino alla natura.
Il successo dei giardini verticali e di abitazioni con una vegetazione indoor lo dimostra, così come la moda dell’“eco-advertising”, cioè campagne pubblicitarie che toccano il tema dell’ecologia. Già da qualche anno affiorano nelle nostre città dei muri verticali brandizzati, come quello in Corso di Porta Ticinese a Milano che ha comunicato il lancio della nuova auto elettrica Peugeot nel 2011. Sempre a Milano, nel 2016 per tre mesi la stazione ferroviaria Cadorna è stata abbellita con delle colonne da cui affioravano foglie e caramelle Ricola.
Ancora nel 2011, Coca Cola in collaborazione con il WWF ha stupito affiggendo a Manila, nelle Filippine, un gigantesco cartellone ricoperto da circa 3600 piantine di tè, ognuna delle quale capace di assorbire quasi 6 kg di anidride carbonica all’anno.
Patric Blanc, il papà del giardino verticale
Nel 1986 Blanc ha ricevuto l’incarico di creare un muro vegetale per la Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi e da allora non ha più smesso di ricoprire con il verde gli edifici in tutto il mondo. Fra le sue opere spiccano (è il caso di dirlo!) la facciata del Caixa Forum Art Museum di Madrid e la rigogliosa foresta verticale del Pont Juvenal di Aix-en-Provence, mentre l’interno della sua abitazione privata è un intrico selvaggio di giardini verticali, rampicanti e piante acquatiche.
https://www.verticalgardenpatrickblanc.com/node/1469
Patrick Blanc ha fatto crescere la vegetazione persino nel suo sito web!
Il villaggio magico di Houtou Wan
Un luogo estremamente suggestivo che fa venire in mente le dimore incantate delle fiabe come il castello della Bella Addormentata del bosco.
Pareti verdi per tutti
Stefano Boeri a Milano e in Cina
Boeri sta progettando in Cina una città che farà concorrenza per fascino al villaggio di Houtou Wan: la “Forest City”, una complesso urbano con case e negozi, spazi ricreativi, un ospedale, due scuole e tanta, tantissima vegetazione. La città sarà inaugurata nel 2020 e con i suoi 40 mila alberi e il suo milione di piante che spunteranno da viali, piazze facciate e balconi, darà un grande contributo alla lotta contro l’inquinamento del paese, favorendo anche la biodiversità nella regione.
Stefano Boeri a Milano e in Cina
- Sono eco friendly: le piante assorbono anidride carbonica, producono ossigeno e depurano l’aria dall’inquinamento;
- migliorano l’isolamento termico dell’edificio, mantenendo gli ambienti freschi in estate e caldi d’inverno;
- regolano l’umidità;
- diminuiscono l’inquinamento acustico;
- creano un ambiente esteticamente attraente e rilassante.
È scientificamente provato che osservare il colore verde e il contatto con la natura portano ad un abbassamento dei battiti cardiaci, con conseguente abbassamento dello stress e benessere generalizzato.
Dopo più di due secoli, con la loro bellezza i giardini verticali inaugurano quasi una nuova forma di Neoclassicismo, rendendo vera e tangibile la filosofia espressa dalle parole del grande architetto neoclassico Karl Friedrich Schinkel: “L’architettura è la continuazione della natura nella sua attività costruttiva”.
Verde Pantone
Testo di Valeria Galbiati